Impatto e ascolto: due forze a sostegno del fare delle donne

Europa

di Paola Garbini

Condividere e sostenere una comune base di valori è stato il motto che ha reso possibile la creazione di Iustus. Questo è anche il suo punto di forza, che va oltre fazioni e prese di posizione.

Per questo motivo un valore universale dal quale non è possibile prescindere come la diversità di genere merita spazio in questo forum: c’è bisogno di attenzione e di impegno da parte della società e quindi della politica per risolvere la disparità di genere che ancora pervade la nostra società.

Mi occupo di questo tema da tempo, per passione, e dopo anni di blogging sull’argomento ho deciso di provare a fare qualcosa di più concreto nell’ambito donne e lavoro. E ho imparato molto.

La mia professione mi porta a viaggiare spesso, soprattutto in Gran Bretagna e proprio a Londra ho trovato terreno fertile per dar vita ad un’iniziativa con un nome tutto italiano, NOI, allo scopo di sfruttare il potere della comunità per aiutare le donne a portare avanti i propri progetti e renderli sostenibili. Un mix di eventi, discussioni online, connessioni, programmi ad hoc per specifiche necessità e semplice ispirazione per i membri di NOI ha fatto nascere e crescere in poco tempo moltissime startup, ha reso possibili percorsi di carriera interessanti e in generale reso tutte molto più forti, sicure, felici.

Nonostante mi renda conto di quanto ciò di cui le donne hanno bisogno sia molto simile a quello che gli uomini cercano quando si tratta di lavoro – la soddisfazione di fare qualcosa che piace, una carriera interessante e remunerativa, realizzare il proprio progetto, avere successo – esistono dei bisogni specifici a cui dobbiamo dare voce. Se questo non accade, è difficile riuscire nell’intento di aiutare davvero. E, udite udite, per dar voce a queste richieste serve anche creare le condizioni ideali affinché il cambiamento possa avvenire: supporto, supporto vero da parte di tutti.

Uno di questi bisogni, che ovviamente non pertiene solamente alla sfera femminile ma ne è comunque tratto distintivo, è quello di fare qualcosa che abbia un valore, un impatto sulla società. Non a caso ben il 40% delle cosiddette social enterprises del Regno Unito è di donne, secondo il report 2015 di Social Enterprise UK e la percentuale è di poco inferiore quando si tratta di dati globali, rispetto a un rapporto del 200% in più di uomini negli altri tipi di business.

Comprendere e supportare ciò che davvero guida e spinge le donne al cambiamento è fondamentale. Ciascuna di noi ha ambizioni differenti ma ho riscontrato che il trait d’union per la stragrande maggioranza di noi è proprio quello dell’impatto positivo che il proprio progetto di business o di carriera possa avere nella realtà vicina a noi (famiglia, affetti) e/o nella società.

Altro bisogno impellente che spesso non viene considerato è quello dell’ascolto. Più degli uomini, noi donne abbiamo bisogno di essere ascoltate. E capite. Mi spiego meglio, per evitare fraintendimenti: abbiamo bisogno che si capisca in che contesto viviamo, quali sono le forze contrarie ai nostri obiettivi e quanto forti esse siano. Qui entra in gioco il ruolo che società e politica possono avere per smuovere le acque e accelerare il progresso: programmi, percorsi, sostegno di vario tipo perdono di efficacia se non ci si concentra sugli ostacoli che dobbiamo superare prima di poter pensare di raggiungere i nostri obiettivi. Parlo dei preconcetti che ancora resistono, forti, in società storicamente patriarcali come la nostra, dove i ruoli sono ben definiti anche quando nascosti sotto una parvenza di uguaglianza. Parlo di percorsi e regole aziendali poco legati al mondo che cambia e di buste paga più leggere per lo stesso tipo di lavoro. Parlo di sforzi progressisti stigmatizzati come il congedo paternità. E parlo anche degli effetti collaterali che il nostro stagnare in questa situazione di disuguaglianza ha creato: la nostra poca apertura talvolta a cambiare le cose, il nostro voler dimostrare a tutti i costi che possiamo farcela, la durezza con cui ci rivolgiamo a noi stesse.

Ci vuole tempo, mi dico spesso. Ma mi sembra anche una scusa. Vedo la volontà e l’impegno che ciascuna delle donne che ho incontrato è pronta a mettere per raggiungere i propri obiettivi e vedo la tenacia, la forza che le spinge. Progetti come NOI sono una goccia nell’oceano ma vogliono andare nella direzione giusta e se la politica vorrà davvero aggiungere la parità di genere al proprio manifesto, grandi cose vedremo accadere.

Paola Garbini

Paola Garbini è responsabile comunicazione di una società di consulenza e fondatrice del NOI Club.

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